Il nuovo vocabolario turistico

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L’incredibile situazione che stiamo vivendo ormai da un anno e mezzo, a livello globale, ha inevitabilmente inciso sulle dinamiche turistiche. I flussi di viaggio dipendono dalle curve di contagio e dalle restrizioni che limitano o permettono, a seconda dell’andamento pandemico, la libertà di spostarsi e di viaggiare. Una situazione fantascientifica fino a poco fa, una dura realtà oggi.

Una situazione tanto inaspettata quanto anomala, che ha stravolto gran parte dei settori economici fra cui quello turistico, cambiando abitudini, approcci, metodologie, servizi e, perché no, anche il vocabolario professionale utilizzato, creando parole ed espressioni capaci di esprimere concetti nuovi ma ormai imprescindibili.

Il “timbro” Covid Free

Il termine più ambito ed utilizzato di recente dai gestori delle strutture ricettive è senza dubbio la dicitura Covid Free, ovvero la certificazione delle procedure e delle misure adottate per prevenire il contagio da Covid-19, sia nelle camere che negli ambienti comuni del proprio hotel. Una sorta di lasciapassare, di garanzia per i viaggiatori impauriti e non. Per ogni struttura ricettiva, dal piccolo b&b al grande hotel di lusso, la capacità di comunicare tramite i propri canali tutti gli accorgimenti adottati in termini di pulizia e sanificazione, è divenuta una parte fondamentale della propria strategia di marketing nell’era del Coronavirus.

Hai il Green Pass? Allora puoi.

Impensabile, fino a poco tempo fa, che gli spostamenti di turisti e viaggiatori siano vincolati al possesso di requisiti e certificazioni. Ebbene, quello che ognuno di noi ha provato sulla propria pelle, a livello locale, durante i mesi più bui dell’emergenza sanitaria con le famose autocertificazioni, si è trasformato ora in un documento di viaggio fondamentale, al pari della carta di identità o del passaporto. Siamo infatti tenuti a produrre il nostro personalissimo Green Pass, ovvero la certificazione (digitale o cartacea) che attesta una delle seguenti condizioni: aver fatto la vaccinazione anti Covid-19, essere negativi al test molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore, essere guariti dal Covid negli ultimi sei mesi.

Da luglio la Certificazione verde Covid-19 è valida come “EU digital COVID certificate” e rende più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione Europea e dell’area Schengen.

In Italia, invece, sarà necessaria per poter viaggiare nel momento in cui (speriamo mai!) le regioni torneranno in “arancione” o “rosso”.

Si riparte con l’Holiday working

Vacanza e lavoro in un’unica frase? Quello che era un incubo per molti, si è trasformato una speranza, un nuovo modo di vedere le cose. L’emergenza sanitaria, oltre al settore turistico, ha stravolto la vita professionale di milioni di lavoratori, ma non sempre in peggio. Le aziende italiane hanno scoperto tutti i vantaggi del cosiddetto Smart Working, ovvero la possibilità per i dipendenti di svolgere la propria attività professionale comodamente da casa o comunque non necessariamente presso l’ufficio.

Questo apre nuove incredibili prospettive per il turismo: la diffusione del “lavoro agile”, anche al di là delle restrizioni da Covid, permette di pianificare viaggi, vacanze e spostamenti in maniera completamente nuova, ridimensionando il concetto di ferie estive o quello di weekend dai giorni contati.

Una grande opportunità per le strutture ricettive, a patto di riuscire ad offrire ai propri ospiti adeguati servizi per lo svolgimento dell’attività professionale (wifi, ambienti e postazioni).

I Business travellers sono già pronti.

Nei casi in cui i viaggi siano una componente strettamente legata al proprio lavoro, di problemi ce ne sono molti in meno. Si tratta di professionisti abituati agli spostamenti, alle documentazioni necessarie, al problem solving quotidiano. Sarà anche per questo che una grande fetta di questa categoria si sia già detta “prontissima” per ripartire con gli spostamenti necessari al proprio lavoro.

Contactless e self check-in, la nuova accoglienza digitale

L’ospitalità turistico-alberghiera ha dovuto per forza di cose, rivedere i suoi principi. L’approccio umano, fatto di sguardi rassicuranti e strette di mano, ha dovuto man mano lasciare il passo a metodologie probabilmente più fredde ma oggigiorno più sicure, capaci di infondere maggiore tranquillità agli ospiti in un’epoca in cui la distanza interpersonale è diventata un obbligo e un’accortezza da rispettare.

Hotel b&b, resort, villaggi turistici, case vacanze… tutti hanno dovuto quindi rimodulare l’approccio con il cliente e i propri servizi agli ospiti, chiedendo soccorso alle nuove tecnologie innovative.

Pensiamo ad esempio alle soluzioni di self check-in, che permettono di automatizzare tutte le operazioni di accoglienza dell’ospite, di registrazione e di apertura delle porte delle camere, direttamente da remoto. Come il sistema Vikey, completamente integrato al PMS BookNowHotel: si tratta di una soluzione domotica, software e hardware, capace di gestire digitalmente ogni aspetto dell’accoglienza: dalla richiesta di check-in online, all’abilitazione al self check-in tramite le chiavi virtuali, dal controllo dei consumi e del rumore, all’invio delle schedine al Portale Alloggiati web e i pagamenti.

 

Innovazioni digitali che hanno riguardato anche il servizio di ristorazione delle strutture turistiche, andando ad accelerare un percorso di ammodernamento già necessario. Dalla gestione automatica delle comande, alla sequenze di preparazione, dall’organizzare dei camerieri alla gestione dei tavoli, fino alla digitalizzazione delle prenotazioni, degli ordini e delle consegne.

Anche qui, l’hotel software BooknowHotel non è rimasto a guardare, andando ad integrare la tecnologia Restaurant POS capace di offrire una vasta gamma di funzioni per ristoranti e bar strettamente integrati con il PMS dell’albergo.

Nuovi vocaboli, dunque, che sintetizzano nuovi servizi. Tendenze necessarie per affrontare situazioni impreviste ed offrire sempre proposte turistiche capaci di soddisfare le nuove esigenze dettate dai tempi e dal mercato. Risollevando un settore che, speriamo, non senta pronunciare più quell’orribile parola che mai avremmo voluto imparare… “lockdown” 🤞🏻

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